Chiesa dell'Annunziata
Chiesa dell'Annunziata o Santo Nunziano
Questa Chiesa si trova lungo la strada che collega Bova a Bova Marina in una località che da essa prese il nome: Santo Nunziano, e che è stata costruita a confine tra le proprietà delle famiglie Mesiani-Mazzacuva e D’Andrea, probabilmente alla fine del 1700, come si evince dal testo “Appunti di Storia Bovese” del Canonico Pasquale Natoli (Bova 26.05.1870-31.12.1946) in cui è riportato testualmente: “Originariamente questa Chiesa sorgeva in Amendolea … dove si recavano in processione quelli di Bova e di Amendolea e celebravano uffici divini il 25 Marzo. Crollata questa Chiesa, ed edificata dai Bovesi in un’altra contrada l’Annunziata di Bova, si continuò l’annuale processione fino a molto tempo indietro”.
La Chiesa presentava un affresco nella parete lato Nord, alle spalle dell’Altare mentre lateralmente, lato Est, passava il vecchio tracciato, che da Bova portava alla Marina e i viandanti potevano sostare in preghiera.
Tutti gli anni, il 25 Marzo, giorno dell’Annunciazione del Signore veniva celebrata la Santa Messa alla quale partecipavano i cittadini di Bova, Bova Marina e delle contrade vicine. Seguiva un momento conviviale offerto dalla famiglia Mesiani-Mazzacuva come da testimonianze orali pervenute.Oggi pochi sono coloro che conoscono ciò che è stata la memoria di questo rudere: ne rimane solo un angolo di muro difficile da notare perché coperto dalla vegetazione e in stato di completo abbandono.
Di recente però il comune di Bova ha messo in atto la valorizzazione di questo luogo togliendo la vegetazione e mettendo una recinzione nell'area in cui restano i ruderi.
Da notare anche in questa località, lato ovest, un palazzotto che prende la forma di una vera e propria torre, detta “Torre del Folletto” appartenuta a Giovanni D’Andrea sicuramente utilizzata come avamposto per l’avvistamento di eventuali pericoli provenienti dal mare e da cui era visibile e quindi possibile comunicare con il Palazzo D’Andrea conosciuto come “Palazzo Vecchio” posto in Marina.
Salendo verso Bova è anche possibile notare sul versante opposto, colle Bricha, sempre lato ovest, un altro palazzotto simile appartenuto a Domenico D’Andrea e i ruderi della Chiesa di Santa Caterina in località Acria.Non si hanno notizie su di essa quello che si ha è solo una descrizione fatta nel 1972 dal prof. Domenico Minuto e riportata nel suo
volume “Catalogo monasteri e luoghi di culto tra Reggio e Locri” e di cui si riporta una parte: “… le rovine segnano una pianta rettangolare,orientata senza abside, con tracce dell’arco di trionfo e dell’ingresso (lato occidentale) . Sono cospicui i resti delle pareti settentrionale e meridionale, fino ad un'altezza di circa tre metri. Misure: m. 14,50x6 (dall'arco di trionfo alla parete orientale, m. 4,30); spessore dei muri: cm. 60. Materiale: conglomerato di pietre miste a tegole e cotti vari, fra cui frammenti di tegoloni tombali e di giare…”
Ogni luogo, ogni contrata, ogni frammento di muro ha qualcosa da raccontare e noi giovani eredi di questa terra dovremmo essere fieri di conoscere e divulgare ciò che è la nostra cultura.
Pasquale Callea
Foto di Pasquale Callea
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